Come comincia una storia italiana?
Come tante storie imprenditoriali venete comincia dalla famiglia.
Inizia dalla cantina del suocero di Renzo Galato, che gli cede lo spazio dove installare tornio e fresatrice. A Renzo la meccanica scorre nel sangue. Il papà è meccanico, il fratello Oreste, con cui avvia l’attività, pure.
Quando Renzo e la moglie Bruna decidono di mettersi in proprio, sono gli anni in cui la meccanica è il fulcro dell’economia. La geografia del Veneto cambia: gli agricoltori diventano operai, i capannoni si alternano ai campi di soia e granoturco. Le piccole realtà nascenti prosperano grazie al sostegno dei nuclei famigliari.
Il 1° giugno 1968 nasce la Galato Renzo che ben presto si trasferisce dalla cantina del suocero al seminterrato di un cugino. Bruna e Renzo si sposano e nascono Antonella, Alessandro e Roberto: la seconda generazione di Galato, che assorbe la meccanica fin dalla più tenera età. Sono tempi in cui gli artigiani veneti imparano a diventare imprenditori. Lo imparano in prima linea: casa e bottega sono costruite una accanto all’altra, si esce dall’officina e si cura l’orto. Mentre Bruna guida il camion per fare le consegne, i bimbi giocano con i pezzi di legno e di metallo. E’ così che si forma la passione per la meccanica.